CALABRIA – Domenica 7 aprile 2013 il “Quotidiano della Calabria” dedica una interessante pagina della sezione culturale alla storia dell’arte calabrese partendo dai “Pisani”, “una famiglia di artisti – spiega Domenico Pisani intervistato da Fabio Guarna – che è stata molto attiva in Calabria almeno fin dal XVII secolo. Scalpellini e lapicidi nel Seicento, marmorari nel Settecento, pittori e scultori nell’Ottocento e nel Novecento, i Pisani hanno lasciato in molti paesi segni tangibili della loro abilità artistica. E’ documentata la loro presenza nel grande cantiere del convento domenicano di Soriano e in quello della certosa di Serra San Bruno ma anche a Roccella Jonica, a Stilo a Catanzaro e addirittura a San Giovanni in Fiore”. Alle domande ha risposto Domenico Pisani, insegnante di storia dell’arte al liceo classico dei salesiani di Soverato e bibliotecario alla “Chimirri” di Catanzaro dopo essere stato il responsabile del Museo Civico di Rende, il quale spiega di essersi dedicati agli studi di storia dell’arte “non avendo la manualità dei suoi avi, riuscendo così a mantenere la tradizione artistica della famiglia”. Pisani rispondendo alle domande si occupa anche più in generale di Storia dell’Arte calabrese a proposito della quale ha affermato che “una definitiva storia calabrese in materia non è stata ancora scritta”. Nell’intervista domenicale non manca un’osservazione sul cd “turismo culturale” anche se come dice Pisani: “è difficile viaggiare per i paesi della nostra regione e doversi arrabattare per trovare chi possa aprire chiese perennemente serrate, spesso ricche di capolavori misconosciuti, o districarsi lungo una rete di Musei Chiusi o quantomeno non regolarmente fruibili. Come si possa puntare, in queste condizioni, – continua – sul turismo culturale – che non è solo uno slogan per politicanti ma una delle risorse che questa terra potrebbe pienamente e concretamente sfruttare – è cosa misteriosa!”. L’intera intervista può essere letta sull’edizione cartacea del giornale del 7 aprile oppure on-line per chi ha sottoscritto l’abbonamento al quotidiano calabrese.