Da quando Beppe Marotta si diletta a fare l’a.d. della Juve, ogni estate, come la cedrata Tassoni o i primi Super Santos sul bagnasciuga, ci accoglie la questione del top player in attacco per la Juve.
Da appassionati lettori di quei libri di favole intitolati Gazzetta e Corriere dello Sport, assistiamo a un fantasmagorico valzer di punte che viaggiano tra Manchester, Montecarlo, Madrid. Sembra il tour di “PokerStars”. Neymar al Barca, Falcao nel Principato e Marotta? Marotta attende uno tra Higuain e Jovetic? Attende, come fossero il 60 notturno cantato da Rino Gaetano….
Forse alla fine i tifosi bianconeri si “accontenteranno” di Llorente o saranno costretti a inventare una forma di coinvolgimento emotivo nel veder ancora Matri e Giovinco calcare il prato dello Juventus Stadium.
Higuain è detto “el pipita”, non perché parla troppo (questa sarebbe una battuta facile in provincia di Catanzaro).
El pipita perché il papà, anch’egli calciatore, era detto “el pipa”. E’ comunque meglio del suo nome di battesimo, Gonzalo, roba da telenovela sudamericana. Higuain è titolare nella nazionale argentina, ha segnato sempre goal, è un rapinatore d’area, non un “total player” alla Ibra o alla Balotelli. Potrebbe finalmente finalizzare la ciclopica mole di gioco creata da Pirlo e Vidal.
I tifosi bianconeri sperano, Conte ha dato il suo ultimatum. Tuttavia Marotta è un po’ il Messi delle trattative arenate, ineguagliabile.
Seguiremo la vicenda in questa nuova rubrica sul calciomercato, promesso.