SOVERATO – In merito all’individuazione di nuove aree per lo svolgimento della fiera artigianale estiva, oggetto di una recente delibera a firma del Commissario Prefettizio Maria Virginia Rizzo, l’ex sindaco di Soverato Giovanni Maria è intervenuto con una lettera aperta, diffusa agli organi di informazione, in cui chiede all’attuale rappresentante dell’Ente, di riconsiderare l’atto. Scrive Gianni Calabretta, di professioni ingegnere e sindaco della città dal 1993 al 2001 a guida di un’amministrazione espressione di un movimento chiamato Pedalando Volare nonché consigliere dal 2006 al 2011 rivolgendosi alla Dott.ssa Rizzo: “Con la delibera richiamata in oggetto l’Ente da Lei rappresentato, modificando le volontà delle Amministrazioni democraticamente elette, che si sono succedute nel tempo, e recependo le richieste degli operatori economici interessati, ha individuato nuove aree per lo svolgimento della fiera estiva lungo la fascia verde adiacente al Lungomare Europa dall’incrocio con via Pitagora e fino al locale Gange. Non intendo – prosegue Calabretta – con questa mia sollevare questioni di legittimità dell’atto, che pure potrebbero essere fatte valere; vorrei invece farLe notare che il Lungomare di Soverato, così come configurato, rappresenta sicuramente la più importante risorsa della città. Mi riferisco alla peculiarità di vedere a valle lo stupendo panorama del golfo di Squillace e a monte una considerevole dotazione di verde pubblico. Con la delibera adottata, Lei rappresenta la necessità di “consentire lo scorrimento del traffico e di garantire un maggior numero di parcheggi”, ma salta a piè pari ogni considerazione sulla necessità/opportunità di salvaguardare/tutelare e valorizzare l’eccezionale patrimonio di verde, che costituisce, come già detto, una peculiarità e che con la destinazione impressa dalla delibera verrebbe sacrificato. Vorrei per ultimo far notare – conclude nella sua lettera aperta l’ex sindaco di Pedalando Volare – che la questione è stata sollevata e discussa più volte in Consiglio Comunale e che, in tempi ormai lontani, si sono succedute numerose manifestazioni popolari invocando le ragioni preminenti della difesa del verde pubblico”.