SOVERATO – Qualche giorno fa, l’ex sindaco di Soverato Gianni Calabretta ha inviato una lettera aperta al Commissario Prefettizio del Comune di Soverato, Dott.ssa Maria Virginia Rizzo, lanciando un appello affinché rivedesse la decisione di spostare l’area del mercato estivo. A distanza di una settimana, l’ex primo cittadino di Pedalando Volare, ritorna sull’argomento, rilevando che la missiva redatta nella forma di lettera aperta, era rimasta senza seguito. Scrive Calabretta nel nuovo comunicato: “Giorni fa ho indirizzato una lettera aperta alla dott.ssa Virginia Rizzo, commissario prefettizio al comune di Soverato, per denunciare che la sua decisione di spostare l’area del mercato estivo, da via Cassiodoro (vicino al Quarzo) all’area verde adiacente al lungomare pedonale, avrebbe sacrificato una attrazione, anzi una peculiarità positiva della città. In tempi ormai lontani, prima ancora – prosegue Giovanni Maria Calabretta – che il grande ambientalista Antonio Cederna affermasse che la civiltà di una città si misura dalla quantità e qualità del verde pubblico, gli amministratori di Soverato decisero di realizzare il lungomare e, a monte, un non usuale parco urbano. Fin da subito e periodicamente si sono succeduti tentativi di scippare questo eccezionale patrimonio alla città, ai suoi cittadini e ai turisti. Il Consiglio Comunale, massima espressione democratica della città, più volte trattò la questione determinandosi nel segno della preminente esigenza di tutelare e valorizzare il verde pubblico. Non così la commissario prefettizio, che ha sposato la proposta interessata degli esercenti commerciali, ignorando evidentemente la storia di questa città. Può un commissario – si chiede l’ex sindaco – adottare risoluzioni contrastanti con ripetute espressioni di volontà da parte di numerosi Consigli Comunali succedutisi nel tempo? Sicuramente no, almeno sul piano della opportunità. Intanto – continua Calabretta – i lavori di allestimento del mercato nel nuovo sito continuano, dunque non è bastato questo ragionare per far cambiare idea alla commissario prefettizio, che peraltro, mi spiace doverlo registrare, ha ritenuto in maniera davvero poco urbana, di non dare alcun cenno di riscontro alla mia lettera aperta, rimasta perciò lettera morta. Sogno – conclude l’ex primo cittadino – che i cittadini si ribellino, proprio come in questi giorni a Istanbul in piazza Taksim, per la difesa di un parco, ma anche per la difesa della democrazia. Più realisticamente spero che le forze politiche, i movimenti, le associazioni si facciano carico del ripristino di quel patrimonio, per il quale la commissario ha manifestato sordo e poco civile disinteresse”.