La Juve è dentro, la Roma fuori

E’ trascorsa anche l’ultima due giorni di Cl, ed il verdetto per le nostre italiane è felice solo per metà.
Invero, se la Juventus aveva fatto il suo modesto compito, con uno sforzo pressoché minimo, e con pochi brividi a carico, se non nei primissimi minuti con una opportunità avuta dai Colchoneros, nella quale Buffon ha risposto presente con una straordinaria prodezza,
emblema di istinto e riflessi.
Dopodiché, le emozioni sono state poche o nulle, e la Juve pare esser stata più pervasa da un profondo incombente senso di preoccupazione e allarmismo, ragionevole per certi versi, piuttosto che esser trasportato dall’idea e dalla voglia di tentare il colpaccio, e pertanto sfilare il primo posto all’Atletico Madrid della vecchia conoscenza italiana Simeone.
Sono stati infatti pochi i tentativi, in cui la Juventus ha osato scardinare il fortino madrileno, con i più energici e volenterosi incursori Pogba e Vidal.
Comunque, l’obiettivo è stato perpetrato, e con 10 punti in classifica, dopo un avvio di girone alquanto stentato con soli tre punti nelle prime tre gare, passa come seconda del girone e Lunedì 15 di Dicembre attenderà l’esito dei sorteggi, con la spada di Damocle dell’accoppiamento con macchine da guerra, quali Real, Bayern, Barcellona e Chelsea.
Non va bene viceversa alla Roma, padrona del proprio destino sino a due giornate dalla fine, ed anche fino a mezz’ora dal termine dell’ultimo match del girone, ma prima la preventivabile sconfitta contro i mostri del Bayern, e poi il passo falso con il Cska, a Mosca, in stile napoleonico, ed infine con la sconfitta casalinga contro i miliardari sceicchi del Man City, seppur orfani della spina dorsale composta da Kompany, Yaya Tourè ed Aguero, devono dire addio alla competizione dalle grandi orecchie.
I giallorossi, come detto, tengono testa ai citizens, per oltre sessanta minuti, mettendola sul piano del ritmo e della rapidità, in cui si esalta scontatamente una gazzella come Gervinho, ma nel momento in cui vengono a mancare quegli ingredienti, e dunque la fiamma dev’essere alimentata da un singolo colpo di genio, un Totti non inesauribile ed un Pjanic non in grandissima giornata devono arrendersi alla varietà di soluzioni degli inglesi, che sbloccano il risultato con un magistrale tiro dalla distanza di una delle numerose stelle che il Man city annovera in rosa, ossia Samir Nasri, mister 33 mln, ma ben spesi.
Quest’ultimo si rende pure protagonista di un assist al bacio per Zabaleta, che deve solo spingerla dentro e che fa calare il sipario definitivamente sulla esperienza della Roma in questa Cl, retrocedendo come terza in El.
Si qualificano, infine, come prime dei gironi, oltre al già citato Atletico, il Real, il Bayern, il Chelsea, il Barcellona, il Borussia Dortmund, il Porto ed il Monaco, mentre come seconde, oltre all’italiana Juventus, il Psg, il Man city, il Bayer Leverkusen,lo Shacktar Donetsk, l’Arsenal, lo Shalke 04 ed infine il Basilea, a discapito del Liverpool dello spento Balotelli. ROBERTO TOTINO