I misteri della mediocrità
di Maria Palazzo
Sono vissuta in una famiglia in cui è sempre stata bandita la mediocrità.
Ho sempre fatto scelte che non hanno contemplato tale parola.
Cercare oltre il mero visibile e il mero quotidiano, è sempre stato il mio stile di vita.
Per molti anni, mi è andata bene: non ho trovato riscontri (di dialogo e confronto) nelle masse, ma, in molti singoli, certamente sì.
Col tempo (ma tale espressione è un altro degli orribili, banali, ovvi, luoghi comuni), il piattume (parola derivata da pattume), coi suoi tentacoli, è giunto fino al possesso di molti di quei pochi baluardi rimasti, facendo franare, clamorosamente e irrimediabilmente, in più casi, ogni conversazione, ogni possibile atto interlocutorio.
Personalmente, mi ritrovo, spesso, a parlare di più con la Natura, che con i resti umani (o umanoidi) di una civiltà in disfacimento.
La mia ironia non è mai totalmente bonaria e illuminata, tanto da sovrastare il peggio, ma neppure così malevola e degradante, da sfociare in un bieco sarcasmo.
Così, con un piccolo volo pindarico, a metà fra religione e irriverenza, ho elaborato i cosiddetti MISTERI DELLA MEDIOCRITA’…
Invocando, poi, però, da tutta quest’aura misteriosa, il… libera nos Domine!
– MISTERI GAUDIOSI
– Vivi e lascia vivere
– Che te ne importa
– Lascia il mondo per come lo trovi
– Mi faccio i fatti miei
– Tu pensi troppo
– MISTERI DOLOROSI
– Chi non ci sbatte il naso, non può capire
– Ormai è l’età
– La vecchiaia che avanza
– Ormai è finito tutto
– Buongiorno tristezza (almeno Claudio Villa ci vinse Sanremo!)
– MISTERI GLORIOSI
– Quello/a è così garbato/a (ovvero: calma che ti passa!)
– E’ colpa del “Sistema”
– Consolati con un bicchiere di vino e un carrarmato (di cioccolato!)
– Ma chi te lo fa fare
– Aspetto il lavoro/ aspetto la pensione
Distribuirò tale scritto, in forma di volantino, debitamente firmato, per tappare molta banalità, ordinarietà, dozzinalità, mediocrità che… abundant in ore stultorum!
Maria Palazzo