Un brindisi con la vodka

di Francesco Marciano

In questi giorni, sui due principali quotidiani italiani si leggono due diverse tesi riguardo ai possibili scenari futuri del Governo in Italia. Per Il FattoQuotidiano si profilano all’orizzonte venti di crisi di Governo. Diversamente, per il Corriere della Sera il voto anticipato dopo un’eventuale crisi di Governo non è poi così scontata come si potrebbe immaginare. L’ipotesi è che, qualsiasi cosa dovesse succedere a Salvini, si potrebbe formare un’altra maggioranza, che comprenda il fronte principale dei Cinquestelle e del Pd, capitanato da Zingaretti. Ora, poiché il 20 luglio, è l’ultima data utile per sciogliere le Camere e andare a votare a settembre, ecco quale sarebbe il piano dell’opposizione: sfruttare la chiusura della “finestra elettorale” di settembre, e tenere Salvini alle strette con l’obiettivo di indebolirlo e renderlo così inoffensivo. Ma in realtà questa ipotesi è oggi anche meno probabile rispetto a prima. In primis perché l’Italia attualmente attraversa una inaspettata situazione di stabilità finanziaria dopo l’accordo del Governo con Bruxelles, siglato da Conte e da Tria, che ha permesso di scongiurare la procedura d’infrazione nei confronti del nostro Paese. Il secondo motivo riguarda il Presidente della Camera Fico; in quanto affinchè ci sia una svolta in tal senso, si renderebbe necessario superare l’ostacolo Di Maio; ma il Presidente della Camera, in realtà non vuole arrivare allo scontro diretto con il suo leader. Il Presidente Conte, dal canto suo, ha preferito, in modo netto, la linea del lento indebolimento di Salvini. Come se non bastasse, anche una grande firma del giornalismo italiano, Eugenio Scalfari, ha paragonato addirittura Conte a Moro e lo immagina come possibile trait d’union per un punto d’incontro tra il PD ed il M5S. Tanto per cambiare, “La spada di Damocle”, della crisi di Governo, che Salvini agita continuamente nei confronti dei 5Stelle non è altro, in realtà, che un gioco delle parti per distogliere l’attenzione dall’ultimo “scandalo”, che ancora una volta lo riguarda, ovvero l’inchiesta della procura di Milano sulla presunta trattativa condotta dal faccendiere leghista Gianluca Savoini a Mosca per far giungere alla Lega 65 milioni di fondi russi. Mentre, l’opposizione compatta con il PD chiedeva insistentemente che il ministro dell’Interno venisse in Parlamento a chiarire ogni dubbio agli Italiani, i “renziani” al Senato avevano fatto il nome del Presidente del Consiglio per fugare ogni dubbio sulla trasparenza dell’operazione con i Russi; Conte non ha perso l’occasione per dare la sua disponibilità e dichiarare che il prossimo 24 luglio sarà in Senato a riferire sul caso. Intanto, anche i vari centri di potere internazionali, che non accettano un alleato della Russia nel cuore dell’Europa, hanno fatto sentire la loro voce. Infatti, l’Economist ha da poco pubblicato un articolo in cui definisce Matteo Salvini l’uomo più pericoloso d’Europa. In ogni caso, se questa volta il Governo dovesse veramente “cadere”, una cosa di sicuro è certa, al Nazareno Zingaretti non brinderà con una coppa di champagne ma bensì con un bicchierino di vodka.

Francesco Marciano