
Dopo la pausa delle festività natalizie e il rientro degli studenti a scuola, l’influenza, prevedono gli esperti potrebbe aumentare. Il leggero decremento registrato negli ultimi giorni del 2019 potrebbe essere stato determinato proprio dalla chiusura degli istituti scolastici che sono i luoghi dove i virus si diffondono maggiormente. In ogni modo, anche negli anni precedenti il picco influenzale si è registrato generalmente a fine gennaio e i primi giorni di febbraio. Vero è che si tratta solo di ipotesi vista la nota imprevedibilità dei virus. Il Ministero della Salute rispondendo ad alcune faq ha affermato che “I sintomi dell’influenza includono tipicamente l’insorgenza improvvisa di febbre alta, tosse e dolori muscolari. Altri sintomi comuni includono mal di testa, brividi, perdita di appetito, affaticamento e mal di gola. Possono verificarsi anche nausea, vomito e diarrea, specialmente nei bambini. La maggior parte delle persone guarisce in una settimana o dieci giorni, ma alcuni soggetti (quelli di 65 anni e oltre, bambini piccoli e adulti e bambini con patologie croniche), sono a maggior rischio di complicanze più gravi o peggioramento della loro condizione di base”