Satriano, campo Fontana Vecchia: tra passato e presente

SATRIANO (CZ) – Presto, come i rumors e le notizie sui social annunciano, il mitico campo della “Fontana Vecchia” di Satriano teatro di tornei e splendidi match, spesso fra “lirtu e vasciu” tornerà ad essere praticato. Vale la pena riportare dunque, in quest’occasione, quanto già scritto tentando di ricostruire – utilizzando i racconti di chi non c’è più – il suo passato. Si tratta di una storia alquanto tormentata. Il campo, principale punto di riferimento degli sportivi, è stato negli anni e resta ancora quello denominato “Fontana Vecchia”. Lì i più anziani, quelli che ancora prima della guerra consideravano un raro privilegio giocare con le apposite scarpette sono ormai tutti scomparsi o quasi. Durante la guerra, poi, il gioco del calcio in Satriano così come un po’ ovunque in Italia conobbe un black-out. I giovani di allora erano quasi tutti sotto le armi o, al termine del conflitto, ancora per qualche anno prigionieri di guerra nei campi inglesi e americani. Dal ’46 in poi cominciarono a tornare in patria e alcuni di essi che nei campi di prigionia avevano avuto modo di esercitarsi nell’amato gioco acquistando in certi casi notevoli capacità e potenziando non poco le loro attitudini, tornati all’amato paesello si impadronirono nuovamente del suo piccolo campo sportivo spesso divenendo agli occhi dei ragazzi del tempo dei piccoli “miti”. Chi non ricorda “Rocco e ‘Delina”? Un vero talento al quale era impossibile strappare il pallone dai piedi quando velocissimo non meno che elegante trascorreva caracollando sul piano di gioco. Si formavano allora al suo seguito schiere di giocatori affannati che invano lo inseguivano desistendo, alla fine, ansimanti e distrutti. E ancora: Micuzzu Arena, meno carismatico di Rocco ma, come lui, abile nel dribbling, veloce nelle discese, fulmineo nelle finte, ironico nelle azioni decisive. Fra i ragazzi che ammiravano Rocco e Micuzzu, c’era anche l’ex presidente della giunta regionale, Giuseppe Chiaravalloti, che, a dire il vero, nel mondo del pallone non mancava di una certa capacità dovuta più alla pertinacia e all’intelligenza che a naturale talento. Questo almeno è quello che ricordavano i suoi compaesani coetanei. Dunque il vecchio campo della “Fontana Vecchia”, teatro di migliaia di incontri e a volte anche di “scontri” diventerà ancora dopo quasi un secolo nuovamente praticabile nella cittadina. Ma è piuttosto angusto e certamente non perfettamente adeguato alle misure regolamentari malgrado gli sforzi della cittadinanza e dei tifosi che negli anni cinquanta, dopo ogni alluvione e prima della partita domenicale, armati di carriole e pale provvedevano, ricompensati solo dall’entusiasmo e dall’amore per lo sport, a smaltire i terrapieni che immancabilmente, dopo ogni pioggia, l’incombente collina faceva smottare verso il rettangolo di gara. O rafforzando a mano i muri a secco su cui lo stesso terreno a fronte della sottostante valle dell’Ancinale, poggiava. Merita senz’altro, a questo punto di essere ricordato il Dott. Peppino Fristachi che durante i suoi anni satrianesi seppe coordinare gli entusiasmi sportivi della cittadina e costruire per quest’ultima e governare con sapienza e determinazione una bella squadra capace di sfidare e spesso vincere le squadre dei paesi vicini. Così come dopo di lui il non meno benemerito Vincenzo Riverso e l’indimenticabile compianto Oscar Luigi Staglianò, più conosciuto come Gigi Oscar e animatore per più di trenta anni (anni 70 e 90) del calcio satrianese.

Fabio Guarna