SATRIANO/NEW YORK – Sono trascorsi 20 anni da quando per ordine di Bin Laden, le Twin Towers venivano abbattute dalla furia distruttrice degli uomini di al-Qaida. Sulle torri gemelle c’era Joe Riverso, figlio di Satriano. Lavorava al 104esimo piano delle torri gemelle e là la mattina di quel maledetto 11 settembre 2001 perse la vita. Nel corso degli anni a Joe è stata intitolata una via di Satriano (Cz) (link), e negli Usa, nella sua Stepinac High School dove aveva studiato e successivamente si era dato a far da allenatore, gli è stato intitolato un centro multimediale (link). In Usa si sono tenute e si tengono diverse iniziative per ricordarlo. Figlio di genitori satrianesi (Domenico Riverso e Teresina Zangari) emigrati negli States negli anni ’60 e padre di una bimba a cui era molto legato, Joe era una persona estroversa e dinamica ed era tenuto in grande e affettuoso conto da molti amici. Pare che di lui sia stato trovato tra le vittime, non già com’era prevedibile, il cadavere ma più semplicemente una sua traccia.
Per ricordare Joe, a 20 anni della tragica scomparsa, citiamo e riportiamo su queste colonne ancora una volta il toccante testo (tradotto dall’inglese) di commemorazione che venne letto a distanza di poco tempo dal crollo delle twins durante una serata in onore di Joe negli States da un amico (Al Riccobono)…
“Incontrai Joe Riverso una mattina di settembre nel 1976. Arrivò alla St Anthony’s School con il resto della sua classe perché la loro scuola era stata chiusa. Ma chi li voleva qui? Era strano allora, tutti questi ragazzi e ragazze che non ci piacevano e viceversa. Ciò che è accaduto l’11 settembre ha cambiato per sempre le nostre vite. Quasi tutti qui stasera siamo stati direttamente o indirettamente toccati dalla tragedia. Pensare a quello che è successo ci rattrista ed addolora. Vorrei approfittare di questo momento per esprimere le nostre condoglianze a tutte quelle famiglie e amici che sono stati devastati da questa tragedia, osservando un momento di silenzio. Questa sera siamo qui per ricordare e rendere onore al nostro amico Joe Riverso. Conoscevo bene Joe e la sua meravigliosa famiglia da quando avevo sette anni. Chiunque abbia avuto il piacere di conoscere Joe o forse l’incredibile fortuna di essere un suo amico intimo può ora riflettere e pensare quanto è stato fortunato. Essere vicino a Joe significava una giornata radiosa, un grande sorriso e allegria a volontà. Joe possedeva tutto questo. Lui era la persona più brillante che abbia mai conosciuto. Faceva sentire meglio le persone che gli stavano attorno. Joe aveva una passione per lo sport in genere. Quando Joe si metteva qualcosa in testa, potresti scommettere che l’avrebbe realizzata in maniera eccellente. Ecco chi era Joe. Era dotato di talento atletico, una mente creativa e un cuore molto grande, ecco la ragione per cui Joe era così robusto. Il miglior amico che potevi avere. Joe aveva un’aura intorno a sé che rendeva il mondo un posto migliore. Se avevi avuto una brutta giornata al lavoro o volevi trovare un posto dove sentirti meglio o ridere, bastava andare da lui… Tutti quelli che conoscono o frequentano lo Sport Page sanno esattamente cosa voglio dire. Joe riusciva a coinvolgere tutti, anche le persone che non conosceva. Nessuno ha mai detto una sola parola cattiva sul suo conto. Invece quello che si sentiva dire sempre su di lui era: “Oh, è un così bravo ragazzo!”. Joe era così preso dal suo lavoro che non riusciva nemmeno a capire quanto lavorasse duramente, ma era il suo modo di vivere. A volte faceva 3 o 4 lavori simultaneamente, ma per lui era normale. Una volta gli chiesero perché conduceva una vita così frenetica e rispose che dedicava tutto quel tempo al lavoro perché non voleva mai dire NO a sua figlia di sette anni, Danielle, quando gli chiedeva qualcosa. Mi sembra che Joe abbia imparato tutto questo dai suoi genitori, che hanno educato il proprio figlio nel migliore dei modi. Alla sorella di Joe, Maria e ai fratelli Ralph e Will dico: “per favore cercate di ricordare sempre questi bei momenti che dureranno per sempre. Nessuno potrà mai portarli via”. La cena di questa sera è solo un piccolo segno di quanto Joe era amato e stimato e di quanto ci mancherà. E ora ritorno indietro con la mente a quella mattina di settembre nel 1976 alla scuola di St Anthony quando quel ragazzino entrò in classe … vorrei avere saputo già da allora che … stava entrando il mio eroe. Joe, ti volevo molto bene e ti rispettavo tantissimo e ancora non so come farò senza di te, ma come al solito tu probabilmente avrai già la risposta e allora per favore aiutami … Grazie “. Al Riccobono (White Plains, NY )” –
Fabio Guarna