Il concetto di universi paralleli ha da tempo sollecitato la curiosità degli scienziati e ha stimolato l’immaginazione del pubblico. Questa idea, che postula l’esistenza di realtà multiple coesistenti al di fuori della nostra percezione, trova le sue radici in diverse discipline scientifiche e ha influenzato una vasta gamma di narrazioni culturali. Dal punto di vista teorico, la meccanica quantistica ha introdotto l’idea che le particelle subatomiche possano esistere in stati probabilistici, dando origine all’interpretazione di molti mondi. Secondo questa visione, ogni evento quantistico, come il decadimento di una particella, potrebbe causare la creazione di nuovi universi paralleli. In ogni nuovo universo, una diversa possibilità quantistica viene realizzata. Sebbene questa interpretazione rimanga controversa, ha fornito una solida base teorica per l’esistenza di universi multipli. Parallelamente, la teoria delle stringhe, che cerca di unificare la relatività generale con la meccanica quantistica, suggerisce l’esistenza di dimensioni spaziali nascoste. Queste dimensioni potrebbero ospitare universi paralleli, separati dal nostro da distanze infinitesimali in scale dimensionali extra. Ma al di là delle teorie scientifiche, la nozione di universi paralleli ha profonde radici culturali e filosofiche. Da Platone e il suo concetto di “mondo delle idee” alle moderne rappresentazioni cinematografiche, la possibilità di mondi alternativi ha sempre affascinato l’umanità. Queste rappresentazioni spesso esplorano temi profondi come il destino, la libera volontà e la natura stessa della realtà. Le suggestioni legate agli universi paralleli, tuttavia, vanno oltre la pura speculazione. Essi offrono uno spazio per riflettere sulla natura della conoscenza, sulle limitazioni della percezione umana e sulle infinite possibilità che potrebbero esistere oltre il confine dell’osservabile.