di Francesco Marciano
L’interessante e suggestivo articolo di Fabio Guarna del 15 marzo scorso, sui pomeriggi trascorsi a spasso nell’antichità in Sicilia (clicca qui per leggerlo – link), mi ha suggerito alcune considerazioni. La prima riguarda una nuova formula di “turismo culturale” che da alcuni anni sta guadagnando sempre più piede, è il caso di dire, tra gli appassionati di Storia e di escursionismo allo stesso tempo. Mi riferisco all’archeotrekking, una attività che consente di visitare luoghi ricchi di testimonianze archeologiche e monumenti storici, permettendo contemporaneamente di scoprire il patrimonio culturale di un territorio. Più in particolare, partecipando ad un’escursione di archeotrekking, si possono esplorare siti storici, vedere da vicino reperti archeologici, visitare anche musei, ed essere eventualmente accompagnati dalla guida di esperti del settore. Si tratta senza dubbio, di un’esperienza oltre che istruttiva, altamente gratificante sul piano personale, soprattutto per chi desidera approfondire la conoscenza delle proprie radici storiche e la cultura di un territorio. Un ulteriore aspetto dell’archeotrekking da non sottovalutare, è che esso rappresenta una forma di “turismo sostenibile”, poiché volto a promuovere la conservazione dei siti storici e la valorizzazione del patrimonio culturale di un determinato territorio. Difatti, proprio attraverso le visite di questi luoghi, si contribuisce alla conservazione del nostro patrimonio culturale, favorendone così la loro preservazione anche per le generazioni future. Per quel che riguarda la Calabria, ricca di siti di interesse culturale, l’archeotrekking costituisce una formula ideale per scoprire o riscoprire i tesori della nostra regione. Le occasioni di certo non mancano. Diverse sono le associazioni di trekking nate negli ultimi anni. E’ il caso di ricordare, per fare qualche nome, “Kalabriaexperience”,”Kalabria trekking” o gli appuntamenti di “Soveratoincammino” associazione sportiva di fitwalking che, di recente, ha organizzato un’esperienza di ArcheoTrekking all’interno del parco archeologico di Scolacium. Altra valida occasione, sono le giornate FAI di primavera. In Calabria sono in programma ad esempio, per i prossimi sabato 23 e domenica 24 marzo, visite a luoghi aperti al pubblico come ad esempio i borghi antichi di Mammola, di Santa Caterina dello Jonio e diversi altri.
Una seconda considerazione che mi viene in mente è che,in ogni caso, il semplice camminare oltre a permetterci di entrare in sintonia ed in intimità con l’ambiente circostante, proprio per il suo ritmo lento, ci aiuta a liberare la mente dallo stress, scaricando tutta l’energia negativa accumulata con il lavoro e la routine quotidiana. Secondo recenti studi medico-scientifici, la camminata risulta essere l’attività all’aria aperta migliore rispetto alla corsa per favorire la salute cardiovascolare.
Come insegnava Ippocrate, filosofo e medico dell’antica Grecia, nonchè padre della medicina occidentale e profondo conoscitore della natura: “Camminare è la migliore medicina”.
A tal proposito, per i nostri antenati proprio il deambulare era l’unico rimedio per i mali dell’anima.
Lo stesso Aristotele impartiva i suoi insegnamenti camminando sotto i portici del Liceo, seguito dai suoi allievi; difatti la sua scuola era definita peripatetica, dal greco Περίπατος “passeggiata”.
Francesco Marciano.