di Fabio Guarna
Il 19 aprile, si rinnova la magica Notte del Liceo Classico, un appuntamento annuale giunto alla sua decima edizione, che risveglia l’eco di antichi dialoghi e solenni declamazioni. Sono previste molte attività promosse e organizzate dai licei che vi aderiscono . Pur non partecipando fisicamente non posso trascurare ciò che provo e, quindi, mi ritrovo a scrivere su questa tastiera mentre la notte trascorre. Il richiamo di questa serata rappresenta per me un filo invisibile che lega indissolubilmente il mio spirito all’austera bellezza del greco e alla eleganza del latino, lingue che ho avuto il privilegio di studiare sotto la guida di maestri di rara erudizione, nonché agli studi classici che hanno costruito le basi del mio sapere. I ricordi affiorano mentre scrivo queste righe, presentandosi come flashback intrisi di una dolce malinconia. Mi ritornano in mente le lezioni di Don Mariani, il mio professore di latino e greco al Liceo Classico dei Salesiani. Era un educatore che, con maestria, sapeva trasportarci indietro nel tempo, fino alle agorà di Atene o ai fori di Roma. Non era solo un insegnante, ma un custode di quel sapere antico che ancora oggi riecheggia nelle aule di ogni liceo classico. Mi riaffiorano anche i ricordi dei pomeriggi trascorsi sotto il “peripato” dell’Istituto Salesiano a parlare dell’età attica, della tragedia, di Socrate, Platone, dell’elegia, dell’epigramma e del giambo, dei sofisti, ecc. Quel peripato rappresentava per me, che usavo la “tecnica dei loci” di Cicerone, uno dei percorsi obbligati in cui collocare una parte della lezione studiata e da esporre. Oggi, apro una parentesi, il Liceo Classico dei Salesiani, dove studiai, attraversa un periodo di incertezza, con sussurri di possibili grandi cambiamenti all’orizzonte che potrebbero trasformare il suo futuro. Queste voci non fanno altro che rafforzare il valore di serate come la Notte del Liceo Classico, testimonianza della perenne rilevanza del nostro retaggio classico e dell’importanza che la scuola classica sotto l’ispirazione di Don Bosco ha avuto per tanti come me. La notte del liceo classico è un evento che celebra quel patrimonio immateriale che gli studi classici forniscono e ci offre l’occasione di comprenderne l’importanza. Un patrimonio culturale che forma non solo studenti, ma cittadini del mondo, capaci di interrogarsi e riflettere. E’ la prova di come l’antichità possa ancora trasmetterci e insegnarci valori universali che il tempo non riesce a scalfire. In questa notte sento di ritrovarmi, almeno nello spirito, tra i banchi di scuola, riascoltando le lezioni che hanno modellato il mio pensiero e la mia vita.
Fabio Guarna