di Fabio Guarna
All’epoca ero uno studente di Giurisprudenza dell’Alma Mater Studiorum – Università di Bologna, e l’incidente mortale che coinvolse Ayrton Senna fu un evento che lasciò un segno indelebile nella mia memoria. Era il primo maggio 1994 e mi trovavo nel centro cittadino dove avevo da poco parcheggiato in zona Stazione, legando con catena e lucchetto, il mio principale se non quasi esclusivo mezzo di trasporto nella città Felsinea: la bicicletta, e mi ero incamminato verso Piazza Maggiore. In via Indipendenza notai un gruppetto di persone che discuteva. In un primo momento non prestai attenzione, pensando fosse un dibattito politico o qualcosa di simile. Poco dopo, però, ascoltai il nome di Senna pronunciato con tono preoccupato e percepii qualcosa di grave. I volti erano cupi e qualcuno con l’espressione angosciata ripeteva il nome di Ayrton. In quel momento compresi si parlasse di qualcosa accaduto nel circuito di Imola, durante il Gran Premio di San Marino del 1994. Ayrton Senna era il mio pilota preferito ed era una persona speciale. Corsi verso la mia vecchia bicicletta, un modello color nero e vintage, e iniziai a pedalare rapidamente verso casa. Una volta arrivato accesi la tv e vidi le immagini drammatiche dell’incidente e dell’intervento dei soccorritori. Purtroppo, poco dopo, arrivò la notizia della morte di Ayrton Senna. Senna era molto più di un pilota di Formula 1: era una persona straordinaria, dotata di grandi doti umane e di una profonda sensibilità. Ricordo che qualche mese dopo sostenni l’esame di medicina legale presso l’Istituto di medicina legale in Via Irnerio. Fu un momento particolare, perché quei locali erano quelli in cui Senna era stato trasferito dopo l’incidente e dove molte persone ci trovammo successivamente radunate per rendere omaggio alla salma del pilota. Provai una forte emozione quando varcai la soglia della porta. Mi sembrava di percepire ancora la presenza di Ayrton in quel luogo. La stessa sorte dell’esame autoptico in quel luogo toccò a Roland Ratzenberger, che aveva perso la vita il giorno precedente la morte di Ayrton nelle prove del Gran Premio alla curva Villeneuve. Fu il weekend più tragico della Formula 1.
Il compianto Lucio Dalla, grande appassionato di Formula 1 e della figura di Ayrton Senna in particolare, diede voce a una canzone per ricordarlo, è un brano toccante, che parla della passione di Senna per la vita e per la velocità e del suo essere una persona speciale. Il testo è un omaggio toccante a uno degli atleti più amati della storia dello sport.
Fabio Guarna