di Fabio Guarna
Per il Catanzaro è il momento di dire bye bye al grande sogno della Serie A. La semifinale di ritorno dei play off contro la Cremonese ha segnato la fine di un’avventura straordinaria per la squadra giallorossa. Il pesante 4 a 1 subito ha chiuso le speranze di promozione, lasciando la lotta per un posto in Serie A a Venezia e Cremonese, che si sono qualificate per la finale. Le reti messe a segno allo stadio Giovanni Zini della città lombarda sono state per la squadra di casa opera di Vazquez (12′), Buonaiuto (19′), Coda (37′), Sernicola (69′), mentre il gol dei giallorossi è stato realizzato da Matias Antonini Lui (80′). Nonostante l’amaro epilogo, il Catanzaro merita un plauso sincero. Da neopromossa, ha saputo sorprendere e conquistare l’ammirazione dei tifosi e degli appassionati di calcio. L’approdo ai play off era un traguardo impensabile all’inizio della stagione, specie per una squadra che arrivava dalla Serie C. Il Catanzaro ha dimostrato sul campo una qualità di gioco superiore, con un’interpretazione offensiva brillante e una determinazione encomiabile, degna di una squadra che non solo si è distinta nel campionato di Serie B, ma altrettanto avrebbe fatto nella massima serie di calcio italiana.
Il tecnico Vivarini ha saputo valorizzare al meglio il potenziale della rosa, costruendo una formazione capace di competere ad alti livelli. L’attacco, punto di forza dei giallorossi, ha spesso regalato spettacolo, diventando uno dei più incisivi del campionato, caratterizzato da un’aggressività e una geometria di gioco davvero innovativi. Il grande pubblico ha recitato un importantissimo ruolo: i tifosi, fedeli e appassionati, hanno ritrovato entusiasmo e orgoglio, sostenendo la squadra con calore in ogni partita, in casa e fuori. Il Catanzaro del Presidente Noto ha riportato il calcio che conta nella città, risvegliando una passione mai sopita. Il cammino della squadra resterà nella memoria e anche se il sogno della Serie A si è interrotto, la stagione è stata comunque un successo e una base solida su cui costruire per il futuro.
Fabio Guarna