In memoria di Raffaela Stratoti

Raffaela Stratoti

La storia di una comunità non si scrive solo con i grandi eventi, ma con le vite di chi, giorno dopo giorno, ne ha tessuto la trama con gesti semplici e pieni di significato. Soverato ha salutato stringendosi nel ricordo Raffaela Stratoti, donna discreta, instancabile lavoratrice, madre amorevole e moglie esemplare. Raffaela era una di quelle figure silenziose ma indispensabili, che con la loro dedizione lasciano un segno indelebile nella memoria collettiva. Chi l’ha conosciuta, chi ha incrociato il suo cammino nelle prime ore del mattino, sa che la sua presenza era un punto di riferimento per tanti. Con passo sicuro, ogni mattina all’alba percorreva le strade della città per distribuire il latte nelle abitazioni, come si usava fare un tempo, quando si consegnava porta a porta il latte fresco direttamente ai clienti. Un gesto che andava oltre la semplice consegna: era un legame con le famiglie, una certezza nell’ordinario scorrere della vita. Il suo lavoro, era simbolo di sacrificio, espressione di una generosità senza clamore. In ogni cosa che faceva metteva il cuore, con quella forza instancabile che ha contraddistinto la sua esistenza. La sua eredità, però, non si misura in parole, ma nei valori che ha trasmesso con l’esempio: rispetto, responsabilità, amore per la famiglia e per la comunità. Oggi il dolore della sua scomparsa si fa sentire forte, soprattutto per chi le ha voluto bene. Ma c’è una consapevolezza che lenisce la sofferenza: il bene seminato da Raffaela continuerà a germogliare. Resta nei gesti di chi l’ha amata, nello spirito di chi ha avuto la fortuna di conoscerla. Resta nei suoi cari, in Armando, suo figlio – che chi batte queste righe ha il piacere di conoscere – , che porta con sé i tratti più belli di sua madre, non solo nell’aspetto, ma soprattutto nel suo modo di essere, nelle sue scelte, nel suo sguardo sul mondo. Raffaela continuerà a illuminare il cammino di chi resta. E questo, nessuno potrà portarlo via.

Fabio Guarna