Soverato

Piazza Matteotti, Cervadoro scrive al sindaco. Calderoni replica

articoli tratti da Il Quotidiano della Calabria di giovedì 2 giugno 2005LETTERA APERTA AL SINDACO MANCINI QUEL SIMBOLO DEGLI SPRECHI DELLA PASSATA AMMINISTRAZIONEGentilissimo sindaco La tua decisione di intestare la piazza Matteotti al compianto Mimmo Caminiti ha suscitato un coro di proteste generali, in verità prevedibili. E così per il diabolico potere mediatico, insieme al peperoncino, ci troviamo al centro di interpellanze parlamentari nazionali ed europee come una città di cinici revisionisti. Ma soprattutto niente è più lontano di questa polemica dal carattere mite e riservato di Mimmolino, carissimo amico di tutti. Ora Voi avete ristrutturato con gusto la vecchia discesa dei carabinieri, a ridosso del Corso. Ti propongo di intestare questa nuova piazzetta alla felice memoria di Mimmo, le sue forme sobrie ed eleganti si addicono alla sua figura di riservato e raffinato studioso. La discussione su piazza Matteotti ha avuto però il grande merito di far conoscere alle nuove generazioni questa piazzetta, che i soveratani ricordano come sede di mitici comizi elettorali e che, in tempi passati, amministratori altrettanto democratici di Voi hanno intestato ad un martire moderno della libertà. Hai ragione però a dire che nessuno ha protestato per piazza 6 Giugno autointestata dalla Amministrazione di "Pedalando Volare". Il fatto è che nessuno se ne ricorda. Voi però potete aiutarci cambiando il suo nome in Piazza "Sciacqua Rosa e Biva Agnese" così tutti ricorderanno gli sprechi e i debiti lasciati da questi agitati amministratori.Franco CervadoroDomenico Calderoni, ex assessore della giunta Calabretta, replica a Cervadoro "PIAZZA 6 GIUGNO NON ESISTE" In Comune non ci sarebbe alcun documento agli attiSOVERATO - Sull'intitolazione di vie e piazze si continua discutere in città. Ultimo a prendere posizione a livello locale su questo argomento è Franco Cervadoro con una lettera non priva di ironia indirizzata al sindaco di Soverato. Gli risponde Domenico Calderoni ex assessore della giunta Calabretta di Pedalando Volare, il quale non manca di restituire al mittente le accuse piovute sull'operato dell'amministrazione di Pedalando Volare sia per quanto riguardo la toponomastica che in tema di bilanci. "Sulla denominazione di vie e strade, - spiega Calderoni - la nostra amministrazione si è distinta per aver operato in questo settore non cervelloticamente, bensì avvalendosi di una commissione esterna (presieduta dal Prof. Ulderico Nisticò e coinvolgente varie associazioni culturali presenti in Città quali Pro Loco, Consulta Giovanile e Biblioteca delle Donne) che gratuitamente ha svolto un notevole lavoro di ricerca e sintesi culturale per arrivare a denominare solo strade e piazze nuove, mentre mai ha rinominato strade e piazze che già avessero un'intitolazione; ciò per evitare conseguenze disagevoli per i cittadini (cambi di documenti, cambi di elezioni di domicilio ecc.) e per evitare strumentalizzazioni. In quella sede mai nessuno ha proposto di intitolare piazze all'amministrazione di Pedalando Volare. Se fosse venuta la proposta di intitolare una piazza all'evento storico dello sbarco in Normandia, avvenuto il 6 giugno 1944 e che ha liberato l'Europa dal male assoluto nazi-fascista, probabilmente l'avremmo approvata. Ma ciò non è accaduto. Dunque non esistono delibere o atti che riportino quanto affermato da Cervadoro. Questi si è incattivito forse ricordando la vittoria di Pedalando Volare alle elezioni comunali del 6 giugno 1993, che determinarono invece la sconfitta della sua lista: dispiace registrare che a dodici anni di distanza il fatto ancora gli bruci, ma non per questo tale fatto può assumere la dignità di evento storico, tale da essere ricordato nella denominazione di una Piazza". Cervadoro nel suo intervento ha parlato di sprechi e "debiti lasciati da questi agitati amministratori"… "Sui conti pubblici. L'Amministrazione di Pedalando Volare ha ereditato un bilancio comunale con una gestione annua di circa 8 miliardi, mentre ha lasciato un bilancio annuo di circa 16 miliardi. Ciò fu possibile grazie alla lotta all'evasione fiscale, che consentì di aumentare il numero dei contribuenti del Comune di Soverato da meno di 3.000 a più di 6.000. Inoltre in quegli otto anni furono pagati cash (pagamento per contanti, ndr) (e non rinviati al futuro) circa 15 miliardi di debiti fuori bilancio. È opportuno che chi parla di sprechi e debiti sappia che, nonostante i ventilati buchi di bilancio, questi sono rimasti buchi giornalistici o televisivi, atteso che l'attuale amministrazione dal 2001 al 2004 ha sempre e puntualmente approvato tutti i conti consuntivi in attivo".Fabio Guarna

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Soverato, non si perda la memoria dell'identità

Nella mitologia greca, la memoria è la madre delle Muse. La madre di ciò che dà senso e che dà forma alla vita e la protegge così dalla dimenticanza e dal nulla. Se perdiamo la memoria perdiamo la nostra identità. Non sappiamo più chi siamo. Leopardi chiamò la memoria "conservatrice di speranze". Chi nasce prima ricorda più cose e deve raccontarle ai più giovani. Perché la memoria non cada nell'oblio. Il presente è figlio del passato come il futuro sarà figlio del presente. Quanto si porta a compimento oggi ha avuto inizio ieri. E pure molte cose iniziate oggi saranno concluse domani. Solo Dio creò dal nulla una volta per tutte. Dio e qualche presuntuoso. Sono partito da lontano. è vero. Ma solo per arrivare molto vicino. Per arrivare alle nostre memorie. Alle memorie della nostra città. Se si leggono le pagine che i quotidiani locali dedicano a Soverato si potrebbe avere l'impressione che nella nostra città si sia cominciato a parlare di turismo solo da qualche anno. Un'impressione riduttiva e poco generosa. In realtà a Soverato si parla di turismo da oltre mezzo secolo. Da quando Soverato poco più che un borgo marinaro venne dichiarata "Stazione di cura, soggiorno e turismo". Non ce ne erano altre nella nostra provincia. E fu allora che Soverato con un po' di giustificabile entusiasmo, venne definita la "Perla dello Jonio". Chissà se la definizione le calza ancora bene. Nel '64, con non poca lungimiranza venne creato l'Istituto professionale per i servizi alberghieri e della ristorazione. Non ce ne erano altri in tutta la nostra Regione. Alla chiusura di ogni anno scolastico, gli alunni dell'Istituto sotto la guida del mitico chef Loiero, padre di Agazio nostro attuale governatore, solevano preparare memorabili banchetti ai quali non mancavano di partecipare tutte le autorità della provincia. Era un privilegio essere invitati. L'Istituto fornì il personale e preparò i pasti per due presidenti della Repubblica e Giovanni Paolo II, in visita a Catanzaro. Nel '74 con Decreto del presidente, Soverato fu promossa città. Poco dopo si costruì il lungomare. Non se ne conoscevano sul litorale del basso jonio. E intanto sorgeva il Miramare, una rotonda dove venivano a suonare orchestre dirette da maestri come Segurini, Kramer, Barzizza. E quando ancora non c'era la tv, la radio era un lusso, in Calabria non si pubblicavano quotidiani diffusi sul territorio. L'amministratore unico del Paese trovava sempre il modo di rendere le nostre estati interessanti e piacevoli, invitando noti scrittori, giornalisti, uomini di spettacolo. E tutto senza molto rumore. Non facciamo perciò come Otello quando nell'opera di Verdi canta: "ora e per sempre addio care memorie".Adriano Pecci (Fonte: il Quotidiano della Calabria)

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Condoglianze

Giovedì 26 maggio 2005 ore12:00 Apprendiamo solo ora e lo sappiamo attraverso il web che un terribile lutto ha colpito SMK, webmaster di Soveratoweb. Soverato è una piccola cittadina dove spesso ci si conosce solo di vista. Non sapevamo che Rossella fosse la compagna di SMK. Giungano a lui e alla famiglia di Rossella le nostre più profonde e sentite condoglianze.lo staff di Soverato News

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Matteotti, un coraggioso politico ed un attento studioso di diritto

All'osservatorio presentato il libro a lui dedicato dalla Camera dei deputatiMATTEOTTI, UN CORAGGIOSO POLITICO E UN ATTENTO STUDIOSO DI DIRITTOSoverato - Carlo Mellea, Presidente dell'Osservatorio Falcone-Borsellino-Scopelliti, per ricordare la figura di Giacomo Matteotti e stigmatizzare la decisione dell'Amministrazione comunale di rimuovere l'intitolazione di una piazza cittadina dedicata al martire del fascismo, ha organizzato giovedì scorso una conferenza stampa. Oggetto dell'incontro con i giornalisti, la presentazione del libro "Giacomo Matteotti" edito dalla Camera dei deputati. Mellea ha spiegato di avere partecipato il 10 giugno 2004 nella sala Lupa del Parlamento alla presentazione ufficiale del libro, nel quale è possibile leggere gli interventi di Pierferdinando Casini, Presidente della Camera e dell'ex ministro Giuliano Vassalli che hanno commemorato così gli 80 anni dalla morte di Giacomo Matteotti. Mellea ha evidenziato che nella sala Lupa erano presenti oltre a Casini, Vassalli e il figlio di Matteotti, anche altri esponenti politici; fra questi: Gianni Letta, Irene Pivetti, Giorgio Napoletano e Gianfranco Fini. Una presenza che testimonia, ha aggiunto Carlo Mellea, l'attenzione degli uomini politici italiani, a prescindere dallo schieramento al quale appartengono, verso la figura del deputato socialista ucciso dai fascisti, "un uomo, - ha detto - noto non solo per il coraggio e la forza delle idee ma anche per essere stato un attento studioso del diritto e dell'economia". Mellea non ha mancato di dichiararsi fortemente amareggiato di quanto è accaduto a Soverato, augurandosi che la decisione dell'Amministrazione comunale non vada a buon fine. Al riguardo, ha annunciato di avere appreso dall'On.le Nerio Nesi che sarà presentata a firma di quest'ultimo nei prossimi giorni un'interrogazione al governo affinché non venga cancellata Piazza Matteotti. "Sono preoccupato - ha concluso Mellea - non vorrei che ora a Soverato si pensasse di cancellare anche Via Pietro Nenni". Durante l'incontro con i giornalisti il Presidente dell'Osservatorio ha ricordato oltre Matteotti, la figura di altri grandi socialisti come Lombardi e il contributo di essi all'affermazione della democrazia nel nostro Paese. Si è appreso che per riflettere sulla figura e sul messaggio di Lombardi e Matteotti su invito di Mellea sarà presente a Soverato nei prossimi mesi l'On.le Nerio Nesi.Fabio Guarna (Fonte: il Quotidiano della Calabria)

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Senatore Iovene, no alla cancellazione di piazza Matteotti – Interrogazione a Berlusconi

-------------------------------- COMUNICATO STAMPA -------------------------------- SOVERATO: IOVENE, NO ALLA CANCELLAZIONE DI PIAZZA MATTEOTTI INTERROGAZIONE A BERLUSCONI E PISANUInterrogazione a risposta scritta del Sen. Nuccio Iovene (Ds) - Al Presidente del Consiglio dei Ministri, al Ministro dell'Interno. – Premesso: - che quest'anno ricorre il 60° anniversario della Liberazione dell'Italia dal nazifascismo; - che in tutta Italia si sono svolte manifestazioni, eventi, per ricordare la tragedia che ha coinvolto milioni di individui sconvolgendo il mondo alla metà del novecento e la liberazione d'Italia, con la riscoperta dei diritti politici, della dignità nazionale e della ricostruzione della coscienza civile; - che mentre tutta Italia festeggiava, nei giorni scorsi, la Giunta Comunale di Soverato (CZ) decideva di cancellare dal proprio stradario il nome di Giacomo Matteotti, deputato socialista ucciso dai sicari fascisti dopo essere stato rapito il 10 giugno 1924 a Roma; - che la piazza oggi intitolata a Matteotti, secondo il Sindaco di Soverato Mancini militante di A.N., sarà intitolata ad un personaggio locale; - che allo scrivente appare politicamente ed istituzionalmente la decisione di cancellare, attraverso questo atto, una pagina dello storia italiana; - che cancellare il nome di un martire socialista, di una gloria nazionale, dalla toponomastica è un'offesa al sentimento democratico ed antifascista e alla libertà, valori fondamentali della nostra Repubblica e della Carta Costituzionale; considerato - che il nome di Giacomo Matteotti ed il suo martirio rappresentano una pietra miliare della nostra storiografia e della nostra memoria collettiva; - che il metodo di cancellare, con un atto amministrativo, dalla memoria collettiva la figura di un uomo intransigente, antifascista, difensore dei braccianti agricoli poveri più volte minacciato da gruppi fascisti e ostacolato nella professione forense e nell'attività parlamentare ha destato forte preoccupazione nella popolazione locale e numerose prese di posizione contrarie; - che la decisione adottata dall'amministrazione comunale di Soverato ha suscitato in Consiglio Comunale sacrosante proteste e opposizioni; si chiede di sapere - se non era possibile intitolare altre piazze o strade al personaggio locale lasciando la piazza in questione intitolata a Giacomo Matteotti; - se non si ritenga una grave violazione dei valori dell'antifascismo, in occasione del 60° anniversario della Liberazione, la cancellazione di Giacomo Matteotti dalla toponomastica della città.

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Matteotti, Sergio Romano risponde a Fabio Guarna

Tratto da Il Corriere della Sera di domenica 15 maggio 2005 RUBRICA DI SERGIO ROMANOLe battaglie toponomastiche dei consigli comunaliNella mia città (Soverato), il sindaco e la giunta hanno deciso di rimuovere l'intitolazione di una piazza dedicata a Giacomo Matteotti sostituendola con una nuova dedicata a uno storico locale (Domenico Caminiti), persona peraltro universalmente riconosciuta come meritevole di dare un nome a un sito della città. Il sindaco e la giunta avrebbero potuto dedicare allo storico locale una delle tante vie che a Soverato ancora non hanno un nome. La decisione di cancellare Giacomo Matteotti dalla toponomastica soveratese sta facendo molto discutere la cittadinanza e mi farebbe piacere leggere una sua riflessione in merito con la speranza che possa far ritornare sui suoi passi l'amministrazione comunale di SoveratoFabio Guarna, fabioguarna@aliceposta.itCaro Guarna, pubblico volentieri la sua lettera e le faccio i migliori auguri per la sua campagna. Ma non mi chieda di prendere partito in questa ennesima battaglia toponomastica della politica italiana. I duelli fra revisionismo e antirevisionismo si fanno ormai nelle piazze e si combattono a colpi di targhe stradali. Non è la prima volta, beninteso. Dopo l'avvento di Mussolini al potere, e soprattutto dopo la svolta autoritaria del 1925, il regime accentuò la toponomastica nazionalista degli anni precedenti, commemorò i propri morti e celebrò i propri trionfi. Avemmo così, tra l'altro, la via dei Trasvolatori, la via dell'Impero, il viale XXI Aprile, il corso dei Martiri fascisti, la piazza del Littorio e un impressionante numero di strade dedicate ai luoghi dove si erano combattute le principali battaglie della storia nazionale. Dopo la caduta del fascismo le vie vennero parzialmente epurate. Rimasero generalmente le targhe risorgimentali, ma quelle fasciste vennero sostituite con altre in cui apparvero i nomi di alcune vittime del regime come Matteotti o di esuli antifascisti come Turati. Col passare del tempo l'Italia divenne, sul piano toponomastico, una grande pelle di leopardo. Mentre le municipalità comuniste celebravano in vario modo i trionfi della Rivoluzione d'ottobre e dello Stato sovietico, i comuni democristiani proponevano alla cittadinanza il ricordo e il modello di alcuni esponenti locali del movimento cattolico. Poi vennero le grandi mode e tendenze della vita politica nazionale e internazionale a cui certi partiti, dopo avere conquistato il comune, volevano rendere omaggio con nuove targhe stradali e nuove denominazioni di palazzi pubblici. I consigli comunali e persino i consigli scolastici divennero teatro di battaglie e lottizzazioni: Che Guevara contro Kennedy, Jurij Gagarin contro Martin Luther King. Tutti i partiti cercavano di lasciare un segno indelebile sui muri delle loro città. In alcuni casi furono prese decisioni stravaganti, difficilmente comprensibili. Qualche giorno fa ho appreso che un liceo laziale è intitolato al nome di Boris Vian, scrittore esistenzialista, trombettista di musica jazz, personaggio dei caffè parigini dopo la fine della guerra e autore di un romanzo intitolato «Andrò a sputare sulle vostre tombe». L'aspetto più sconcertante di questa «caccia al potere stradale » è la scarsa considerazione di molti comuni per le persone a cui decidono di dedicare il nome di una via o di una piazza. Dopo avere vinto la battaglia per il loro candidato le maggioranze comunali lo condannano a una sorta di anonimato. Su certe targhe stradali prive di qualsiasi indicazione biografica mi è capitato di leggere L. da Vinci, F. degli Uberti, D. Alighieri, G. Carducci, A. Gramsci, come se nome e cognome non formassero, nel caso degli uomini celebri, una specie di indissolubile sintagma. Queste operazioni toponomastiche presentano un altro inconveniente: distruggono la memoria della città. Il vecchio nome di una via o di una piazza è sempre, soprattutto quando l'aspetto dei luoghi è cambiato, una finestra sul passato, un uscio socchiuso dietro il quale si intravedono le chiese distrutte, i palazzi scomparsi, le antiche cerimonie e i vecchi mestieri. A Londra esiste una Lombard street, in memoria dei banchieri lombardi che avevano aperto i loro banchi in quella parte della città,ma non esiste, salvo errore, una piazza Churchill.Sergio Romano

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Alberghi a Soverato. Pecci si fa intervistare dal Quotidiano

QUEL MEGA ALBERGO NON SERVIRÀ RILANCIARE IL TURISMOSoverato - Ci accoglie nella sua aurea domus, in abiti (direbbe Machiavelli “reali e curiali”) come si conviene a chi si accinge a trattare un argomento di rilievo e di solido spessore civile e culturale. Egli, Adriano Pecci, come aveva promesso non si esime dal dire il suo pensiero e a esternare il frutto delle sue riflessioni sulle improvvide determinazioni politiche che preludono al guasto irreversibile verso cui, pare, sta per avviarsi, a suo giudizio, la civiltà urbanistica di Soverato e così esordisce: “E così quello che si temeva è fatalmente accaduto. I commissari ad acta hanno approvato in via definitiva le varianti al P.R. di Soverato e tra queste varianti pure quella che prevede la costruzione di un mega albergo sul lungomare e un'altra mezza dozzina di magnitudo media in Via Cristoforo Colombo, i due posti più caratteristici del nostro centro storico. Possiamo adesso intonare un “requiem”?Ma lei non aveva mai nutrito la speranza d'un ripensamento dopo le molteplici, documentate e bene argomentate osservazioni dei tanti cittadini contrari a quelle varianti?No mai. Nemmeno per un minuto, vista la determinazione, senza se e senza ma che ha animato il sindaco nel perseguimento di questo obiettivo.Lei pensa che si sarebbe potuto fare di più per ostacolare l'attuazione di questo progetto?Credo proprio di sì. E lo dico a malincuore. Le forze dell'opposizione potevano e possono fare ancora di più per impedire la realizzazione di questo infausto progetto. E se da soli non ci riescono chiedano l'aiuto degli uomini dei loro partiti che sono stati eletti al consiglio regionale e perché no? anche in Parlamento. Non ci sarebbe nulla di male se costoro nei limiti delle loro competenze e nel rispetto della legge evitassero alla nostra città il dolore di vedere abbruttito il lungomare di un ecomostro.Lo crede possibile?Perché no? Soverato è diventata la terza città della provincia di Catanzaro e i suoi abitanti contribuiscono in modo determinante all'elezione di deputati, senatori, consiglieri regionali della nostra circoscrizione. Non le pare normale che rappresentanti della città nelle varie istituzioni si interessino dei nostri problemi?Lei pensa che finora non l'abbiano fatto?Giudicheranno gli elettori. A me pare che finora si è parlato solo dei massimi sistemi. Si organizzano congressi, seminari e quant'altro, dove si parla di tutto, persino di protezione dell'ambiente e salvaguardia del paesaggio. Ma del fatto che a Soverato si vuol permettere la costruzione d'un albergo sul lungomare nemmeno una parola.Ma lo sviluppo turistico?Quale sviluppo turistico? Le pare che un mega albergo a ridosso di Via S.Giovanni Bosco, la via più trafficata del centro storico contribuirà allo sviluppo turistico. Ma no. Contribuirà solo a sviluppare il caos e a rendere la vita impossibile a centinaia di contribuenti.Alcuni dicono che la cosa riguarda appunto solo gli abitanti di quel quartiere?Questa è davvero una interpretazione riduttiva e, se permette, un po' meschina del problema. Un albergo sul lungomare sarebbe uno sfregio permanente per tutta la città. E se al suo posto venisse realizzata un'area di verde attrezzato a goderne sarebbe tutta la collettività. La verità come diceva il vecchio Catone è che mentre Sagunto brucia noi continuiamo a parlare d'altro.Fabio Guarna (Fonte: il Quotidiano della Calabria)

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Matteotti, Fazzari diffida il Sindaco

Soverato - A mali estremi, estremi rimedi. Piero Fazzari consigliere comunale di Pedalando Volare diffida il primo cittadino e i componenti la Giunta Municipale a revocare in sede di autotutela la delibera di G.M. n. 79 del 22.04.2005. La decisione di Fazzari è maturata dopo che egli ha osservato nessun riscontro in merito alla lettera firmata dai consiglieri di minoranza ed inviata al sindaco qualche giorno addietro affinché rivedesse la sua decisione di mutare l'intitolazione di una piazza a Giacomo Matteotti per destinarla a Domenico Caminiti, storico locale, universalmente riconosciuto come personaggio meritevole di dare nome ad un sito locale. Si legge nella diffida, consegnata agli organi di stampa e indirizzata al sindaco di Soverato, agli assessori, al segretario generale e trasmessa per conoscenza, al Prefetto di Catanzaro: “Il sottoscritto Piero Fazzari, capogruppo consiliare di “Pedalando Volare”, richiamata la nota del 9 maggio scorso, con la quale, unitamente ad altri Consiglieri Comunali, chiedeva di revocare la delibera citata in oggetto affinché la città continuasse a ricordare l'esempio di Giacomo Matteotti, fiero oppositore della dittatura fascista; richiamato altresì il passo di detta nota in cui, comunque, chiedeva di revocare la delibera in autotutela nel caso in cui non fosse stato seguito l'iter previsto dalla legislazione vigente; avendo appreso da notizie di stampa che il Sindaco non intende recedere; rilevato: che la materia della modifica della titolazione delle vie e delle piazze è disciplinata dalla legge 17 aprile 1925 n. 473; che detta legge dispone venga preventivamente acquisita la positiva valutazione della competente soprintendenza per i beni culturali e ambientali; che dall'esame della citata delibera non è dato riscontrare l'acquisizione di detta positiva valutazione; ritenuto che per quanto detto la delibera è viziata da palese illegittimità; formalmente invita e diffida il signor Sindaco e i signori Componenti la Giunta Municipale a revocare, in sede di autotutela, la delibera di G.M. n. 79 del 22.04.2005”. In merito a quanto sta avvenendo Piero Fazzari non manca di citare un autorevole precedente in materia. Si tratta di una vicenda datata 1994 che riguardò l'amministrazione comunale di Roma. In quell'occasione la giunta dell'epoca aveva ritenuto di intitolare una via lungo il Tevere a Federico Fellini. Per farlo avrebbe dovuto rimuovere l'intitolazione della stessa a Michelangelo ma la Soprintendenza si oppose. A nulla valse in seguito il ricorso a tar e consiglio di Stato da parte dell''amministrazione Comunale di Roma. Gli organi di giustizia amministrativa infatti, confermarono la decisione della soprintendenza e Michelangelo restò il titolare del viale.Fabio Guarna (Fonte: il Quotidiano della Calabria)

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Chiare e fresche idee

Sabato 14 maggio, alle ore 17,30 presso il Teatro del Grillo di Soverato, si terrà una iniziativa pubblica promossa da Agit'Azione e organizzata da un gruppo di giovani Soveratesi. Il titolo dell'iniziativa è:CHIARE E FRESCHE IDEE i giovani di Soverato discutono della (e per la) loro cittàTutti sono invitati a partecipare.*******L'iniziativa nasce, quasi casualmente, parlando delle prospettive della città con alcuni giovani che hanno scelto di costruirci il loro progetto di vita e con altri che per motivi di studio o di lavoro si trovano attualmente lontani da Soverato. Ci siamo resi conto che poteva essere utile creare un'occasione di confronto, fra giovani, sul presente e sulle prospettive future della città. L'obiettivo è appunto quella di far maturare "idee chiare e fresche" all'interno di un dibattito libero e non ingessato da schemi precostituiti. Un dibattito che vorremmo fosse utile ai giovani che vi prenderanno parte per confrontare le loro idee e a chi vorrà ascoltarlo per raccogliere nuovi punti di vista e nuove sensibilità. Ci auguriamo che oltre alle numerose adesioni di giovani già pervenute ci sia da parte dei cittadini, delle forze politiche e di altre associazioni presenti sul territorio, la sensibilità e la disponibilità all'ascolto. Questo è il senso dell'invito allargato a tutti. Non vogliamo guardare ai giovani come ad una "categoria" a parte della società ma riteniamo che il loro contributo specifico sia fondamentale per un progetto di città la cui realizzazione li riguarda molto da vicino. Nell'invito abbiamo riportato una frase di Giorgio La Pira che riteniamo spieghi meglio delle nostre parole il senso dell'iniziativa: "... i giovani sono come le rondini, annunciano la primavera"Agit'Azione la città dei cittadiniSoverato

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Il "Silenzio assordante" di Adriano Pecci

tratto da Il Quotidiano della Calabria del 10 maggio 2005 (pag. Soverato e dintorni) SUL PRG IL "SILENZIO ASSORDANTE" DEL MISTERIOSO ADRIANO PECCISoverato - I commissari ad acta hanno approvato la variante al prg di Soverato che prevede fra le altre cose la possibilità di edificare degli alberghi nel centro cittadino. Che dirà di questo Adriano Pecci? Un interrogativo che circola da qualche giorno e che desta curiosità soprattutto in coloro che erano abituati ad ascoltare i suggerimenti a volte dai toni alla Savonarola dell'opinion leader Soveratese. Un personaggio divenuto per certi versi un cult della cittadina, merito forse di un nome de plume che oltre a suscitare curiosità si presenta in controtendenza rispetto alle abitudini tutte provinciali di dire pur di apparire. Di lui si è anche scritto molto e addirittura a lui è dedicata la copertina di un mensile che ha girato l'Italia. Ma da un po' di tempo, è il caso di dire, da Adriano Pecci viene - soprattutto ora che il prg approvato confligge coi suoi indirizzi - un assordante silenzio. Il privilegio di conoscerlo e incontrarlo a noi de "Il Quotidiano" il sedicente Adriano Peccio non lo ha mai negato. Lo abbiamo addirittura fotografato di spalle in passato e ospiti nella sua "domus", intervistato. Presto, però, come ci ha lasciato intuire, vorrà esprimere il suo estremo (ma per lui non è tale essendo suscettibile di sviluppi ed evoluzioni) punto di vista in materia di prg. Un punto di vista, in ogni caso, che non mancheremo di raccogliere unitamente in una con il turbamento e il disappunto che ad esso si accompagna. Coinvolgendo nel suo spettro anche l'atteggiamento di alcune forze politiche dell'opposizione che, a suo dire, hanno fatto poco a fronte del grave problema indugiando piuttosto in atteggiamenti astratti e inconcludenti senza alcun reale contatto con le esigenze della realtà locale.Fabio Guarna (Fonte: il Quotidiano della Calabria)

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